Cultura Prato
da lunedì 14 Aprile 2025 a mercoledì 30 Aprile 2025
Ribelli – La resistenza, l’eccidio, la liberazione di Prato un podcast che ricostruisce la memoria collettiva della Resistenza
Com’è cambiato, in questi ottant’anni, il racconto della Resistenza? E come si tiene acceso oggi il fuoco della memoria, lontani da troppa retorica, per prendersi carico degli ideali alla base della Resistenza?
RIBELLI La Resistenza, l’Eccidio, la Liberazione di Prato – un podcast del giornalista Lorenzo Tempestini e dallo storico Enrico Iozzelli, prodotto dal Museo della Deportazione e Resistenza di Prato – nasce anche da questa urgenza: restituire voce a chi adulto, bambino o ragazza all’epoca, ha vissuto sulla propria pelle gli orrori della guerra e le promesse della libertà. Alcune delle testimonianze più forti arrivano proprio da chi, nel giorno della Liberazione, ha assistito all’eccidio più efferato compiuto nella città di Prato: l’impiccagione pubblica di 29 partigiani per mano dei nazisti, avvenuta a Figline il 6 settembre 1944. Una data segnata da una stridente dicotomia tra la gioia per la fine dell’occupazione e l’atrocità della violenza. La Resistenza a Prato è il punto di partenza, ma non il fine ultimo di questo progetto. Quello che gli autori raccontano e analizzano è sì una storia locale, radicata in un territorio preciso, ma è anche uno specchio della Resistenza italiana nella sua complessità. Temi universali, che rendono il podcast adatto a essere proposto e ascoltato in occasione del 25 aprile, e oltre. Un racconto che parte da Prato per parlare a tutt’Italia.
RIBELLI è frutto di sei mesi di lavoro di ricerca. Le interviste sono state realizzate direttamente dagli autori durante l’estate del 2024, ma anche selezionate da archivi storici come quello del Museo della Deportazione e Resistenza e di altri istituti locali. A queste si affiancano riflessioni di storici e studiosi che aiutano a comprendere come la narrazione della Resistenza sia cambiata nel tempo, assumendo sfumature nuove a seconda del periodo storico e del contesto culturale.
Il podcast alterna narrazione storica, testimonianze dirette e voci d’archivio, con un montaggio sonoro che restituisce profondità e coinvolgimento emotivo. Le musiche originali e la cura del suono accompagnano l’ascoltatore in un viaggio immersivo tra memoria, dolore e speranza.
Una delle chiavi di lettura più potenti del progetto è l’attenzione alle microstorie: i racconti personali, quotidiani, intimi. Non si tratta solo di grandi date o battaglie, ma di episodi minimi, familiari, a volte dolorosi, che permettono di immedesimarsi, di sentire la storia come qualcosa di vivo. È attraverso queste storie individuali – una voce, un dettaglio, un ricordo – che la Resistenza esce dalle pagine dei libri di scuola e diventa reale, concreta, umana.
RIBELLI dà spazio alla complessità: racconta la pluralità delle anime della Resistenza – comunisti, cattolici, socialisti, azionisti, anarchici – unite nella lotta al fascismo, in nome di ideali che ancora oggi parlano al presente. Libertà, uguaglianza, fratellanza, democrazia: parole che attraversano la Storia ma che risuonano più che mai attuali, in un tempo in cui i diritti non possono essere dati per scontati.
Il podcast è anche uno sguardo sull’attualità. Perché parlare oggi di guerra e di resistenza significa anche interrogarsi sull’attualità degli ideali che mossero i partigiani che salirono sui monti, le loro battaglie, il loro sacrificio e sul modo in cui i bambini vedono la violenza, l’ingiustizia, l’occupazione, rivelando il volto più puro e tragico dei conflitti. Non per celebrare un passato lontano, ma per riconoscere nella memoria uno strumento di comprensione del presente – e di costruzione del futuro.
Il progetto fotografico
Nel 2024, la fotografa Serena Gallorini ha realizzato una serie di ritratti delle persone che, in prima persona, hanno vissuto gli eventi della Resistenza e della Liberazione di Prato. Questi protagonisti, che ritroviamo anche come testimonianze all’interno del podcast, sono catturati in immagini intense che vanno oltre l’aspetto fisico, rivelando la profondità delle loro esperienze. Il progetto fotografico si intreccia con il podcast, offrendo un racconto visivo e sonoro che restituisce umanità alla storia e mantiene viva la memoria della Resistenza.
Le presentazioni “a domicilio”
Per gli autori il podcast “Ribelli” non è solo un progetto di memoria: è un modo per tenere viva una storia che appartiene a tutte e tutti. E per farlo i suoi autori vogliono partire dai luoghi più familiari: spazi sociali, librerie, giardini, case. Per questo, per tutto il mese di aprile, propongono una serie di presentazioni “a domicilio”: incontri più intimi, tra amiche, amici, parenti e conoscenti, per ascoltare insieme estratti del podcast, scoprire il dietro le quinte e riflettere su cosa significa oggi abbracciare i valori della Resistenza. La memoria ha bisogno di voci, di dialogo, di momenti condivisi. E parlarne in un contesto informale può renderla ancora più vicina. Per organizzare un incontro si può scrivere alla email lorenzotempestini@gmail.com.
Gli Autori
Lorenzo Tempestini (1988) è un giornalista, creator, podcaster e ricercatore che ha fatto della storia contemporanea la sua passione e il suo lavoro. Ha collaborato con diverse testate giornalistiche e progetti editoriali. Il suo approccio alla ricerca è sempre curioso, con l’obiettivo di raccontare storie spesso dimenticate, ma fondamentali per comprendere il presente. Ribelli è la seconda tappa audio dedicata alla memoria: il primo capitolo è stato “Prato: Memorie di Famiglia” dedicato alle deportazioni che partirono verso i campi di concentramento nel marzo del 1944 da Prato.
Enrico Iozzelli (1980) è uno storico con un’ampia esperienza nel campo della storia della deportazione e della resistenza. Autore di numerosi saggi e articoli, ha dedicato gran parte della sua carriera allo studio del movimento partigiano in Toscana, degli internati militari italiani e della deportazione razziale e politica. E’ il responsabile di ricerca e didattica presso il Museo della Deportazione e Resistenza di Prato.
RIBELLI – La Resistenza, l’Eccidio, la Liberazione di Prato
Un podcast di Lorenzo Tempestini e Enrico Iozzelli
Prodotto dal Museo della Deportazione e Resistenza di Prato
Musiche: Tommaso Rosati
Montaggio: Tommaso Rosati e Lorenzo Tempestini
Con la partecipazione di: Riccardo Goretti e Giulia Aiazzi
Immagine Grafica: Samuele Recchia
Foto: Serena Gallorini
Realizzato con il contributo di: Regione Toscana, Comune di Prato, Associazione 6 Settembre, Arci Prato
In collaborazione con: Anpi Prato, Fondazione CDSE, Comitato 25 Aprile Aned Prato
Link all’ascolto
Spotify https://open.spotify.com/show/
Spreaker https://www.spreaker.com/podcast/ribelli–6277919
Struttura del podcast
6 episodi da circa 50 minuti, realizzati dopo mesi di ricerca tra testimonianze dirette e materiali d’archivio, raccolti sul campo o provenienti da fondi custoditi da istituti e musei della memoria. A dare voce al racconto, le storie dei protagonisti e delle protagoniste di allora: partigiani, civili, bambini e bambine, ma anche studiosi e studiose che aiutano a rileggere criticamente la narrazione della Resistenza nel tempo.
Episodio 1 e 2 – Resistenze
Non una, ma tante Resistenze. Oltre alla lotta armata dei partigiani, il podcast racconta il ruolo fondamentale delle donne, dei civili, degli internati militari, di chi nascose persone perseguitate, salvò archivi, macchinari e opere d’arte.
È un viaggio nella resistenza quotidiana, spesso silenziosa, ma altrettanto determinante.
Due episodi per aprire uno sguardo più ampio e critico su come la Resistenza è stata raccontata nei decenni, tra memoria pubblica, celebrazioni, rimozioni e revisionismi.
Episodio 3 – “Hai visto? Quelli sono i fascisti”
Com’era vivere sotto il regime? Cosa significava essere antifascisti in un tempo in cui il dissenso poteva costare la vita? Questo episodio esplora l’atmosfera del ventennio attraverso ricordi privati e documenti, ponendo l’accento sulla propaganda, sul clima di paura, ma anche sui piccoli gesti di ribellione quotidiana. Una riflessione su come l’antifascismo fosse, prima di tutto, una scelta morale e personale, fatta spesso in solitudine.
Episodio 4 – Oltre il ponte
È l’inizio della fine. Il racconto dell’ultima azione partigiana prima della Liberazione della città. Nelle ore decisive dell’estate 1944, durante l’ultima battaglia prima della Liberazione della città, trenta giovani vengono arrestati. Sono partigiani, molti giovanissimi, catturati dai nazisti in ritirata. Saranno impiccati il giorno stesso a Figline. Un episodio che racconta il coraggio, ma anche l’amarezza di un sacrificio che precede di poche ore la libertà.
Episodio 5 – L’eccidio di Figline
Il cuore più duro e commovente del podcast. Il 6 settembre 1944, nelle prime ore del mattino, si consuma una delle stragi più atroci della guerra: 29 partigiani vengono impiccati uno dopo l’altro a Figline, per mano di fascisti e nazisti, in un atto di violenza pubblica e simbolica. Poche ore dopo, nel pomeriggio, la città sarà liberata.
Attraverso le voci di chi era bambino o bambina e ha assistito alla scena, il racconto si fa intimo, disturbante, potentissimo. Lo sguardo dell’infanzia su un evento inimmaginabile ci accompagna in una riflessione più ampia: cosa resta dentro chi ha visto la guerra con occhi piccoli?
In questo episodio, si analizza anche la metodologia che stava dietro a questa e ad altre stragi nazifasciste avvenute in Italia (Marzabotto/Montesole, Sant’Anna di Stazzema, per citarne due). Un disegno politico e militare preciso, non frutto di “follia” o crudeltà isolata, ma parte di una strategia del terrore mirata a spezzare la resistenza e a punire le popolazioni civili. Una strategia che attraversa l’intera penisola e che obbliga a guardare alla storia non come a un passato lontano, ma come a un meccanismo lucido, sistemico, profondamente umano.
Episodio 6 – Custodire il fuoco
Cosa significa ricordare? L’ultimo episodio è un bilancio e una visione. Dalla Liberazione alla scoperta dell’armadio della vergogna, fino al lavoro incessante di chi ancora oggi si prende cura della memoria e cerca giustizia per i crimini del passato.
Al centro dell’episodio c’è l’intervista a Marco De Paolis, magistrato militare che ha condotto negli anni Duemila molte delle inchieste sui crimini nazifascisti emersi proprio dopo la riapertura dell’“armadio della vergogna”: il mobile nascosto per decenni in una stanza del Ministero della Difesa contenente centinaia di fascicoli su stragi e deportazioni commesse in Italia tra il 1943 e il 1945. Con il suo lavoro, De Paolis ha riaperto una ferita mai del tutto rimarginata, portando alla luce nomi, date, responsabilità, ma soprattutto ridando voce alle vittime e alle comunità colpite. Questo episodio è un invito a raccogliere il testimone, a trovare modi nuovi per raccontare la storia, a “custodire il fuoco” degli ideali della Resistenza: libertà, democrazia, uguaglianza, fratellanza. Perché la memoria non è nostalgia: è responsabilità.
- Ottorina – Testimone _ Ph. Serena Gallorini
- Lina Michelacci – Testimone _ Ph. Serena Gallorini
- Fiorello Fabbri Fazzoletto_ Partigiano – Ph. Serena Gallorini
- Fiorello Fabbri medaglie _ Partigiano – Ph. Serena Gallorini
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