Cultura Firenze

da venerdì 18 Aprile 2025 a mercoledì 30 Aprile 2025

Riapre la sala greca nel complesso del Museo di San Marco e aperture straordinarie per aprile

Dal 18 aprile riaprirà al pubblico la Sala Greca, dopo un accurato lavoro di riordino, movimentazione e controllo dei preziosi codici miniati custoditi al suo interno e un riallestimento dello spazio svolti dalle curatrici della collezione museale Sara Fabbri, Laura Pellegrini e Sara Ragazzini, in collaborazione con lo staff del Museo.

La Sala Greca, edificata tra il 1457 e il 1459 a seguito del terremoto che impose lavori di ricostruzione della biblioteca michelozziana, è una sorta di cuore pulsante del Museo di San Marco. Vi si raccoglievano all’origine i testi più antichi e preziosi della biblioteca domenicana cresciuta attorno al nucleo originario di manoscritti appartenuti a Niccolò Niccoli. Testi greci e in lingua araba ed ebraica, che nell’ambito della cultura umanistica fiorentina, promossa anche dai domenicani di San Marco, rappresentavano, al pari dei testi sacri, le basi della conoscenza.

Oggi, oltre ad essere col suo meraviglioso soffitto ligneo uno degli ambienti più suggestivi del Museo, la Sala Greca è anche uno dei luoghi più significativi per la tutela e lo studio del patrimonio in esso custodito. Negli armadi settecenteschi sono infatti ancora conservati i corali e gli antifonari quattro e cinquecenteschi provenienti dai conventi del contado, dopo le soppressioni ottocentesche degli ordini religiosi. Nelle vetrine sono esposti gli antichi vasi della farmacia del convento, in terracotta invetriata, impiegati per custodire le acque e polveri medicamentose.

Dallo scorso 20 marzo, la Corte del Granaio e il Chiostro dei Silvestrini fanno parte del percorso museale.
La Corte del Granaio, collocata subito dopo la zona delle cucine e il Chiostro della Spesa, era destinata alle masserizie del Convento e custodiva le provviste di grano. Il Chiostro dei Silvestrini, il più antico dei chiostri di San Marco, conserva nel nome il ricordo degli antichi abitatori del complesso religioso, i monaci Silvestrini.

RIAPRE AL PUBBLICO LA CELLA 44

Dopo anni di chiusura, ritorna nuovamente visibile la cella 44 del Dormitorio Nord, al Primo Piano del Museo di San Marco, grazie all’intervento di riordino del frammento di affresco con San Domenico a cura dei restauratori della Società Habilis srl.

Oggi dell’affresco di Beato Angelico ci è rimasta solo la figura di San Domenico; il resto della composizione è andata perduta con l’edificazione dello scalone monumentale michelozziano, che comportò la chiusura della finestra esistente e l’apertura di una nuova sull’affresco.

È assai probabile che dall’altro lato del Crocifisso, oggi mancante, figurasse la Maddalena, come sostiene Gerardo de Simone.

«Nell’insieme del ciclo angelichiano, la Maddalena ha un ruolo da protagonista, poco evidenziato dalla critica: accorata spettatrice della Crocifissione nelle celle 25, 36, 40, 41 e 43, si prende cura del Cristo deposto nella cella 2, è testimone della Resurrezione nel Noli me tangere della cella 1 e nelle Marie al sepolcro nella cella 8. Ciò riflette il culto speciale tributato all’Apostola Apostolorum dai domenicani: per Humbert de Romans, quinto Maestro generale dell’Ordine dei frati predicatori (1254-1263), la Maddalena “dopo la sua penitenza è stata resa dalSignore così grande per grazia, che dopo la Beata Vergine non sitrova donna nel mondo alla quale non si renda maggior riverenza e non si dia maggior gloria in cielo”»

(Gerardo de Simone, Le sette parole di Cristo in Croce nel ciclo di San Marco del Beato Angelico).

APERTURE STRAORDINARIE
IN OCCASIONE DELLE FESTIVITÀ DEL MESE DI APRILE
Museo di San Marco,
Cenacolo di Sant’Apollonia, di Andrea del Sarto e Chiostro dello Scalzo
Domenica 20 aprile 8.30-13.50
Lunedì 21 aprile 8.30-13.50
Venerdì 25 aprile 8.30-13.50 (ingresso gratuito)

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Fonte: Ufficio Stampa

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